La Mazurka (in polacco Mazurek) è una danza di coppia con ritmo ternario che si è diffusa in tutta l'Europa. "Mazurka" è un termine di origine polacca, anche se non è chiara l'etimologia, potrebbe derivare da Masuria o Masovia, nomi di due regioni polacche, oppure da Mazurek, villaggio nei pressi di Varsavia, o da Mazur, nome con cui si indica contadino polacco. Nata in Polonia come danza popolare, secondo alcune fonti intorno al XVI secolo, si è diffusa nei ceti medi in Europa dal 1700; la sua ulteriore diffusione dall'800 è stata favorita dalla riscrittura "colta" ad opera i grandi compositori quali Chopin, Tchaikovsky, Borodin, Debussy, Ravel.
Spartito Mazurka Debussy (1890)
Audio Mazurka Debussy
Maurice Ravel
P. Tchaikovsky
Un contributo essenziale per lo sviluppo e la nobilitazione di questo genere musicale deve essere sicuramente riconosciuto a Fryderyk Chopin, il quale favorì la riuscita e l'emergere di successivi artisti fra i quali possiamo ricordare Joseph Strauss. Egli scrisse più di cinquanta mazurche nell'arco di tutta la sua vita: alcune vivaci, altre più introspettive, ma tutte ugualmente dotate di grande intensità espressiva. Ogni sezione musicale si apriva con una melodia popolare e poi si procedeva a svilupparne il tema principale con grande delicatezza.
In questo periodo la nobilitazione della musica popolare da parte dei grandi compositori dell'Ottocento offrì alla danza popolare nuove ed originali possibilità espressive: molte di queste danze furono inserite all'interno del balletto classico costituendo interessanti spunti coreografici. Ad esempio, una mazurca di Chopin venne impiegata dal ballerino e coreografo russo Michel Fokine (1880-1942) nella suite del balletto noto con il nome "Les Sylphides". Egli ne presentò una versione in stile neoclassico sfruttando le caratteristiche musicali del pezzo chopiniano. Chopin ha avuto il merito di ridefinire il genere, presentandolo al pubblico come arte rinnovata.
Les Sylphides
Michel Fokine, coreografo
Nelle sue Mazurche egli esprime l’anima della Polonia, la sua terra natale da lui mai dimenticata, in ricordo delle sofferenze e la povertà dei contadini polacchi. Chopin ha scritto ben 59 mazurche nel corso della sua vita e le tre dell’opera 59 appartengono all’ultimo periodo della sua vita e furono scritte nel 1845. La maggior parte delle mazurche hanno una struttura tripartita A-B-A. Nella mazurca n. 1 op. 59 il tema viene introdotto attraverso una sola voce con un disegno ritmico rotondo.
Spartito Mazurka n. 1 op. 59
Nella sezione B Chopin sviluppa un tema dai toni più caldi, nel quale la trama musicale si sviluppa con un intensificarsi della tensione espressiva. Il tema A viene riproposto nella tonalità di un semitono sotto e questa stranezza viene aggiustata attraverso il collegamento con l’episodio intermedio che viene riportato nella tonalità originaria e a cui segue nuovamente il tema principale. La mazurca n.2 è stata invece concepita come monotematica. Pur mantenendo la struttura ABA la composizione si snoda quasi interamente intorno alla dilatazione del tema centrale. La sezione B non rappresenta un episodio realmente separato dalla sezione A, ma può essere considerato come un interludio nel quale riecheggiano l note del tema centrale su una serie di pedali al basso. Nella ripresa di A il tema principale viene presentato al basso su un pedale di tonica.
Audio Mazurka n. 2 op. 59
La terza mazurca in fa diesis minore presenta nella sezione A il tema tripartito che rievoca chiaramente i toni folkloristici della musica polacca.
Danza popolare polacca
Spartito Mazurka n. 3 op. 59
Nella sezione B si sviluppa un disegno melodico ritmicamente tortuoso. Come nella mazurca n.1 la riproposizione del tema A avviene in maniera insolita, in quanto è preceduta da un canone a due voci.
Un’altra importante opera è la n. 50 che raccoglie tre mazurche composte tra il 1841 e il 1842. Queste mazurche presentano allo stesso tempo scenari precari e magici: incontri tra reminiscenza colte e dotte e cenni di danza.
Spartiti Mazurke op. 50
La mazurca n. 1 in sol maggiore si caratterizza per il brio della parte iniziale e la malinconia della parte centrale, ma non solo. Presenta una grande varietà armonica e un tema diverso da quello iniziale nella riproposizione.
Audio Mazurka n. 1 op. 50
La mazurca n. 2 in La bemolle maggiore è l’unica che rispetta davvero la struttura tripartita. Le prime 8 battute iniziali si caratterizzano per l’asimmetria ritmica; in questa mazurca viene proposta una prima parte malinconica in contrasto con la vivacità del Trio centrale.
La Mazurca n. 3 in do diesis minore viene considerata un vero e proprio capolavoro, in essa Chopin inserisce elementi nuovi, modificando il modello originario. In essa è evidente il richiamo al Preludio del volume I del Clavicembalo ben temperato di Bach. Essa è ricca di temi diversi e si caratterizza per una notevole densità contrappuntistica.
Audio Mazurka n. 3 op. 50
Tra le più importanti composizioni, c’è sicuramente la mazurca n. 4 op. 68 composta nel 1849. Essa rappresenta una pagina mesta e meditativa di sole 40 battute formata da un solo episodio in fa minore e da uno in la bemolle maggiore-do, cui segue la riproposizione del primo.
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