giovedì 26 maggio 2016

I Notturni di Chopin

Espressione del romanticismo chopiniano sono i 21 Notturni, composti tra il 1825 e il 1846. Diciotto furono pubblicati in vita, e nello specifico: Notturni op. 9, op.32, op.37, op.48, op.55, op.62 a cui va aggiunto il Notturno giovanile compreso nell’opera 72. A questi va aggiunto il Notturno giovanile op.72 n.1 e altre due composizioni pubblicate dopo la sua morte. Col Romanticismo il titolo di Notturno identifica una composizione particolare, generalmente di ritmo sostenuto e dalla melodia piana e cantabile, che si prefigge di evocare un’atmosfera rarefatta e sognante. Il Notturno come genere musicale è capace di evocare atmosfere particolari e di descrivere in modo appropriato situazioni o avvenimenti. Inventore del Notturno per pianoforte è considerato il compositore e 
pianista irlandese John Field che ha composto 17 o 18 notturni; non è possibile stabilire il numero preciso perché l’autore ha lasciato di una stessa composizione più versioni, così diverse da poter essere considerate ciascuna come brano autonomo.


John Field


Field pensava al Notturno come ad una pagina lirica sentimentale, malinconica e intimistica ed è proprio questo stile che colpì Chopin nei suoi primi anni da musicista, a tal punto che compose il suo primo Notturno a 17 anni. Sul modello di Field Chopin compose i suoi Notturni, perfezionandone la forma . Le sue composizioni sono liriche, sentimentali, elegiache ed esaltano il bel suono, solo negli ultimi Notturni Chopin espresse un senso di drammaticità e tormento, come ad esempio il n.1 op. 48. La maggior parte dei Notturni di solito hanno due temi contrastanti (A-B-A’), alcuni presentano invece un unico nucleo tematico. Di tutti i Notturni di Chopin, i tre dell’opera 9 sono i più celebri. Dedicati a Maria Pleyel, furono i primi di cui l’autore curò la pubblicazione nel 1832. Il primo dei tre è costruito attraverso due temi, il primo dei quali è semplicemente una scala discendente, seguita da un accompagnamento in sottofondo. Intimo ed intenso, il primo tema viene riproposto più volte con delicate fioriture. La sezione “B”, più lunga della prima, differisce da quest’ultima semplicemente per la melodia che è raddoppiata con l'ottava.
Notturno op. 9 n.1



Tra i pezzi più conosciuti del repertorio pianistico, il Notturno n. 2 , in Mi bemolle maggiore, fu particolarmente apprezzato dalla critica, dal pubblico e dallo stesso Chopin.








Dal punto di vista compositivo questo notturno è particolarmente significativo poiché illustra alcuni dei maggiori tratti stilistici chopiniani come la “variazione ornamentale” e il “trattenuto chopiniano“. Chopin eseguiva spesso il Notturno op. 9 n. 2 con continui nuovi interventi sul tema e sugli abbellimenti che insegnava agli allievi. Non è quindi irrilevante il fatto che oggi possediamo di esso almeno quattordici varianti. La melodia, di stampo prettamente vocale, specie belliniano, riporta al gusto belcantistico italiano, tanto che Chopin ricordava ai propri discepoli di rifarsi nella interpretazione al modello della grande cantante lirica Giuditta Pasta e alla grande scuola di canto italiana.
Giuditta Pasta, soprano



Anche il terzo dell’opera 9 si caratterizza per la struttura A B A’, nella quale è possibile apprezzare una prima parte dolce e sentimentale, cui segue un’altra parte tormentata e inquietante.
Notturno n. 3 op. 9
Notturni op. 9
                                                                  


Dedicati a Ferdinand Hiller, i Notturni op. 15 furono composti tra il 1830 e il 1831. Il primo dei tre differisce dai precedenti per il forte richiamo ai canti popolari polacchi, il secondo invece presenta motivo d'apertura piuttosto semplice che ricorda un passo dell'Ouverture del Coriolano di Beethoven ed ha fortissimi richiami al belcanto italiano.
Ferdinand Hiller
Si pensa che il terzo di questi Notturni siano stati ispirati dalla partecipazione ad una rappresentazione teatrale dell’Amleto di Shakespeare.


William Shakespeare

In particolare il “Religioso” centrale potrebbe essere stato influenzato da questo genere letterario. Composti tra il 1834- 35, i Notturni op. 27 sono tra i più delicati ed espressivi. In particolare il secondo sembra riprendere nell’esposizione del tema la Consolazione n.3 di Liszt e la parte centrale del Valzer op. 64 n. 2 dello stesso Chopin.
Audio Notturno n. 2 op. 27

Notturni op. 27
I due Notturni opera 32 sono quelli che più riprendono il modello Fieldiano, mentre quelli dell’opera 37 composti tra il 1838 e il 39, ma pubblicati solo nel 1840, per il grande successo riscosso furono recensiti anche da Schumann che scrisse: « [...]Chopin potrebbe adesso pubblicare ogni cosa senza il suo nome, tanto lo si riconoscerebbe subito egualmente [...][i Notturni op. 37] si differenziano dai suoi anteriori essenzialmente per un' ornamentazione più semplice, per una grazia più discreta [...] per essere chiamati poeti non c'è bisogno di ponderosi volumi: per una o due vere poesie si può meritarne il nome e Chopin ne ha scritte ben più di una o due.[...] »
Notturni op. 37


Pubblicati nel 1841, i due Notturni op.48 rappresentano una delle vette dell'arte compositiva di Chopin , ricche di tensioni espressive e allo stesso tempo di distensioni, di diverso andamento e alternate tra loro.


Con i due dell’opera 55, dedicati all’allieva del maestro Jane Wilhelmine Stirling, si può dire che Chopin abbia dato il meglio di sé, avendo come base l'esperienza maturata con le numerose composizioni già in repertorio.
Audio Notturno op. 55 n. 2
Notturni op. 55






Da questo punto in poi il musicista polacco si comincia a servire del contrappunto libero, che verrà utilizzato anche nei Notturni dell’opera 62, in cui armonia e contrappunto raggiungono livelli superiori. 
Audio Notturno op. 62 n. 2



Notturni op. 62

IlNotturno op. 72 n.1 è stato composto nel 1827, ma è pervenuta come opera postuma sono nel 1855. Nonostante appartenga al periodo giovanile, presenta già tutte le caratteristiche dello stile chopiniano.





 

  









mercoledì 11 maggio 2016

Le ballate di Chopin









Fryderyk Chopin compositore e pianista polacco, fu uno dei grandi artisti della musica romantica.
La maggior parte delle sue composizioni furono scritte per pianoforte solista, ma tra le sue opere si possono annoverare anche due concerti e alcuni brani di musica da camera.
Il suo stile, spesso tecnicamente impegnativo, è profondo e fortemente espressivo e riprende in parte sia la musica popolare polacca, che la tradizione classica di Bach, Mozart e Schubert. Il suo stile romantico trova particolare espressione nella ballate, forma musicale da lui inventata. La ballata infatti come genere vocale fiorisce tra il XIII e il XV secolo e nel periodo del Romanticismo tedesco tale termine viene utilizzato in componimenti poetici che ispirano i musicisti del tempo. Chopin, tuttavia, è il primo ad utilizzare il termine Ballata per composizioni di tipo strumentale. Le 4 Ballate sono state composte tra il 1831 e il 1842 e sono tutte riconducibili ai principi della forma-sonata; in esse si riscontrano alcune particolarità formali come il taglio tripartito e la frase larga nel mezzo. Sembra che tutte le Ballate siano state ispirate dai poemi del poeta polacco Mickiewicz. Schumann riferisce che, secondo quanto dichiarato da Chopin, sono le composizioni di Mickiewicz che gli diedero l’idea dei suoi poemi in musica. Tuttavia, non è possibile individuare con esattezza quale tra le composizioni del poeta lo abbiano ispirato.                                             








La prima Ballata op. 23, composta tra il 1831 e il 1835, è in sol minore.
Spartito Ballata n. 1 op. 23
Audio Ballata n. 1 op. 23
                                                                




                                            

Si ritiene generalmente che la prima, “immenso poema soffuso di passione e di voluttà barbarica”, sia stata ispirata da Corrado Wallenrod. La sua struttura ha una sorta di forma ad arco a-b-c-b-a+ Coda e la tessitura armonica abbraccia più tonalità: sol minore, mi bemolle maggiore, la maggiore e poi a ritroso. I rapporti armonici creano una costante tensione che viene risolta solo nella struggente Coda.


La seconda Ballata, composta tra il 1836 e il 1839, pare sia stata ispirata dalla poesia “Switezz” di Mickiewicz, la cui storia narra di una caccia tragica in cui vittime sono delle fanciulle polacche e carnefici sono gli invasori russi.                                           
Poesia "Switezz"
Audio poesia recitata "Switezz"
                                                                       

Adam Mickiewicz



La composizione si sviluppa attraverso il contrasto tra un Andantino in fa maggiore e un drammatico Presto con fuoco in la minore e una sezione centrale che cerca di ricomporre i due elementi. 

Spartito Ballata n. 2 op. 38
Audio Ballata n. 2 op. 38
                                                                      


                                             





Dopo una Coda, altamente virtuosistica, la conclusione è affidata ad un breve e malinconico ritorno al primo tema nella tonalità di la minore. La seconda Ballata è dedicata a Schumann, il quale dopo averla ascoltata, nella versione che terminava in Fa maggiore invece che in La minore, dichiarò di preferire la prima Ballata alla seconda. 



Robert Schumann


La terza Ballata op. 47, composta tra il 1840 e il 1841, rappresenta un lavoro rivoluzionario che riprende e rielabora gli elementi formali delle precedenti Ballate.

Spartito Ballata n. 3 op. 47
Audio Ballata n. 3 op. 47
                                                                   


                                            



Nella terza Ballata dopo il primo tema principale e dopo il primo tema secondario, modulante da La bemolle maggiore a Do maggiore, ritorna il primo tema in La maggiore. Anche per questa, come per la seconda, si è voluta trovare una fonte letteraria ispiratrice in un poema di Mickiewicz, questa volta dedicato alla leggenda di Undine, la ninfa amata e poi tradita da un mortale. Per la quarta, una delle più straordinarie composizioni pianistiche, si è cercato invano il poema ispiratore, fra quelli del Mickiewicz.

Composta nel 1842, la quarta Ballata op. 52 ha una struttura particolarmente complessa.

Spartito Ballata n. 4 op. 52
Audio Ballata n. 4 op. 52
                                                           


                                      



Dopo una breve introduzione, l’intenso lirismo della melodia principale è l’elemento predominante che si dipana nel corso della composizione. Il tema principale viene sviluppato attraverso variazioni e digressioni, brillanti e drammatiche ed è seguito da un tema secondario dal quale si evince la ripresa della forma sonata. La composizione si conclude con una Coda memorabile, fonte di ispirazione per l’opera “Presto con fuoco” di Roberto Cotroneo.